Maledettoscano


MALEDETTOSCANO
"Se fossi un livornese, di quelli veri che dicono "deh" e parlano a mano aperta, muovendo le dita, come per far vedere che nelle loro parole non c'è imbroglio, vorrei star di casa in qualche Scalo della Venezia". Curzio Malaparte, Maledetti Toscani

Maledettoscano (in omaggio a Curzio Malaparte e al sigaro toscano) ufficialmente entrato egli anta, anche se non li dimostra, ha una scimmia di peluche che non cura. Ha sempre vissuto a Livorno spostandosi pochissimo. Ora ha trovato il suo rifugio nel borgo antico di Lajatico. Ama il treno, sopporta la macchina, ama la bici ma non la usa. E’ alto un metro e 76 centimetri. Capelli castano chiaro, occhi azzurri, pelle chiara. Anni fa era magro e provvisorio, adesso è al suo peso forma (o meglio, così crede lui). Indossa occhiali di marca su abbigliamento di marca, quasi mai porta la cravatta, meno che mai rosa, basta però che sia italiana.
Vorrebbe scrivere per il Foglio ed avere buoni rapporti con la Cia. Dice di essere liberale e di sinistra. Vorrebbe corrisponde dall'America per un settimanale, e tifa Juventus anche se non conosce i nomi dei giocatori.
Ha cominciato a scrivere sui giornali prima ancora di prendere la patente e di essere maturo, oltre 18 anni fa.
Scriveva di cultura, storia e aneddotica, oltre che di pittura, scultura e fotografia su un quotidiano locale che non è il Tirreno e che è fallito.
Collabora con alcune riviste di arte.

Account marketing e ufficio stampa per una ditta parafarmaceutica fino a marzo 2013, segue l'ufficio stampa della Fondazione Commercialisti Italiani, nonché direttore della rivista Liburni arte e cultura
Vorrebbe essere un vero dandy ma purtroppo non vi riesce. Porta spesso le bretelle e gli occhiali da sole.
Adora il sigaro toscano che non può più fumare per non infrangere un fioretto.

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